E’ stata compiuta un'analisi prespecificata di sottogruppo di BP-CRUSH, uno studio in aperto, multicentrico, a braccio singolo, di titolazione della dose.
L'efficacia e la sicurezza del trattamento per 20 settimane con Amlodipina [ AML ] / Olmesartan medoxomil [ OM ] con o senza Idroclorotiazide [ HCTZ ] sono state valutate nei pazienti con ipertensione e diabete mellito di tipo 2, che non erano controllati dalla monoterapia antipertensiva.
I pazienti eleggibili hanno ricevuto 5 mg di Amlodipina e 20 mg di Olmesartan per 4 settimane, seguiti da titolazione graduale a AML/OM 5/40 mg, AML/OM 10/40 mg, AML/OM 10/40 mg + Idroclorotiazide 12.5 mg e AML/OM 10/40 mg + Idroclorotiazide 25 mg a intervalli di 4 settimane se la pressione arteriosa rimaneva non-controllata.
L'endpoint primario era il raggiungimento dell’obiettivo della pressione arteriosa sistolica da seduto a valle ( SeSBP ) ( inferiore a 140 mmHg, o inferiore a 130 mmHg per i pazienti con diabete mellito di tipo 2 ) alla settimana 12.
La pressione sanguigna da seduti è risultata significativamente ridotta rispetto al basale in tutti i periodi di titolazione della dose.
Alla 12.ma settimana, l'obiettivo SeSBP è stato raggiunto dal 57.9% e dall’80.1% dei pazienti nei sottogruppi, rispettivamente, con diabete di tipo 2 e non-diabete.
Il trattamento è stato ben tollerato, con bassa incidenza di edema periferico.
In sintesi, il passaggio a un algoritmo di trattamento a base di Amlodipina, Olmesartan con o senza Idroclorotiazide dopo fallimento della monoterapia è risultato sicuro e ha prodotto un migliore controllo della pressione arteriosa nei pazienti con ipertensione e diabete mellito di tipo 2. ( Xagena2012 )
Nesbitt SD et al, J Hum Hypertens 2012; Epub ahead of print
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