Uno studio pubblicato su The Journal of the American Medical Association ha dimostrato che i pazienti ipertesi con malattia coronarica trattati con beta-bloccanti o calcioantagonisti presentano outcome simili.
Lo studio INVEST ( International Verapamil-Trandolapril Study ) ha confrontato due diverse strategie terapeutiche , una basata sul calcioantagonista ( Verapamil ) e l’altra sul beta-bloccante ( Atenololo ), per il controllo della pressione sanguigna.
Sono stati studiati 22.576 pazienti con ipertensione e malattia coronarica, d’età superiore a 50 anni.
I Centri coinvolti nella sperimentazione sono stati 862 in 14 Paesi.
Qualora il primo farmaco , Atenololo o Verapamil , non fosse stato in grado di controllare in modo adeguato la pressione, i pazienti ricevevano un trattamento aggiuntivo con il diuretico Idroclorotiazide o l’Ace-inibitore Trandolapril.
Inoltre il Trandolapril era raccomandato per i pazienti con insufficienza cardiaca, diabete o disfunzione renale.
Nel corso di un periodo osservazionale medio di 2,7 anni, 2.269 pazienti hanno presentato un evento ( outcome primario ) quale : morte, infarto miocardio non-fatale o ictus non-fatale.
Non è stata osservata nessuna differenza significativa tra i due gruppi: 9,93% nel gruppo Verapamil e 10,17% nel gruppo Atenololo ( rischio relativo, RR: 0.98 ).
Lo studio ha adottato gli obiettivi pressori del JNC VI , che sono stati raggiunti nel 65% ( pressione sitolica ) e nell’88,5% ( pressione diastolica ) dei pazienti riceventi la terapia a base di Verapamil e nel 64% ( pressione sistolica ) e nell’88,1% ( pressione diastolica ) dei pazienti trattati con Atenololo. ( Xagena2003 )
Pepine CJ et al, JAMA 2003; 290:2805-2816
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