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Studio SILVIA : in Italia il controllo della pressione sanguigna è ancora ampiamente inadeguato


E' noto che solo una parte dei pazienti sottoposti a trattamento antipertensivo presenta un adeguato controllo della pressione sanguigna.

I Ricercatori dello studio SILVIA ( Studio Italiano Longitudinale sulla Valutazione della Ipertensione Arteriosa nel 2000 ) hanno valutato il profilo di rischio cardiovascolare secondo le linee-guida ESH/ESC, il trattamento farmacologico antipertensivo ed i valori di pressione sanguigna sistolica e diastolica mediante monitoraggio semiautomatico in 2.775 pazienti ipertesi di età media pari a 60.6 anni, seguiti presso 131 Centri specialistici dell'Italia del Nord ( 34.5% ), del Centro ( 28.1% ) e del Sud ( 37.4% ).

Tra questi pazienti, il 94.6% era sottoposto a trattamento anti-ipertensivo con uno ( 36.9% ) o più farmaci ( 57.7% ).

Il controllo ottimale della pressione sanguigna sistolica e diastolica ( < 140/90 mmHg ) è stato osservato nel 37.5% dei pazienti, la percentuale dei valori controllati è risultata essere maggiore per la pressione sanguigna diastolica ( 64.4% ) rispetto alla sistolica ( 40.2% ).

Circa un terzo dei pazienti ha riportato valori di pressione sanguigna nell'intervallo più alto ( maggiore o uguale a 160/95 mmHg ).

Nessuna differenza nel controllo della pressione sanguigna è stato riscontrato in relazione alle diverse aree geografiche, al sesso del paziente, all'attività occupazionale e all'atteggiamento verso l'impiego di sistemi di monitoraggio domiciliare della pressione sanguigna.

Il controllo della pressione sanguigna è risultato inversamente correlato con l'età del paziente e direttamente correlato con il livello educazionale.
Ciò si è manifestato maggiormente nei pazienti a basso e medio rischio rispetto a quelli a rischio più elevato ( 43.2% versus 34.9% ).

Le visite durante il periodo osservazionale, effettuate dopo 6 e 12 mesi dall'arruolamento del paziente, hanno evidenziato un miglioramento nel controllo della pressione sanguigna ( dal 40.7% al 51.8% ), correlato a cambiamenti terapeutici e a migliore compliance.

I dati dello studio indicano che il controllo della pressione sanguigna in differenti aree geografiche dell'Italia rimane ampiamente inadeguato; i risultati suggeriscono, inoltre, che un miglioramento della compliance al trattamento può determinare favorevoli effetti terapeutici. ( Xagena2005 )

Mancia G et al, J Hypertension 2004; 22: 2387-2396

Cardio2005


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